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.:[sunday driver]:.onde concentriche di idee che si propagano con impulsi elettrici...discussioni a distanza...guidando piano per godersi il paesaggio...lasciando che da dietro suonino i clacson 07 settembre 2005Il castoro paduloIo Telecom Italia non l’ho mai avuta in grande simpatia, anzi. E il mio sentimento nei loro confronti non è cambiato di molto. Mentre i suoi notabili si riempiono la bocca di liberismo, concorrenza e quant’altro, l’azienda rimane arroccata su una posizione di oligopolio della telefonia fissa, che viene scalfita solo in parte da pseudo liberalizzazioni (insomma, il canone lo continuiamo a pagare). Poi è arrivata la liberalizzazione degli elenchi telefonici o dei cosiddetti servizi di directory. Ognuno in pratica può mettere su un impianto (call center, sito, pubblicazione cartacea ecc.) in cui fornisce numeri di telefono, indirizzi e tutte le informazioni che ritiene utili al pubblico. E questo servizio, come tutti i servizi, si paga. In questo caso, però, il rimedio (la concorrenza) è peggio del male (mono o oligopolio). In Italia abbiamo il pronto pagine gialle (quello di Claudio Bisio) e c’erano il vecchio 12 e il 412. Poi sono arrivati quei due finocchiacci vestiti da castori in tutina rossa che ci hanno frantumato le palle tutta l’estate col numero magico 892892. Da come è strutturato lo spot che tutti noi abbiamo visto almeno una volta (colore rosso, vecchietto marchiato col 12 o il 412 seduto su una panchina), molti di noi hanno pensato che la Telecom avesse cambiato il numero di un servizio di pubblica utilità che tutti noi abbiamo utilizzato almeno una volta per cercare il numero di una amico, un ristorante, un albergo. Oddìo, loro non hanno mai detto di far parte di Telecom, ma non hanno mai neanche detto il contrario. Una volta gli ho chiamati, per sapere appunto il numero di un ristorante; l’operatore era molto gentile ma stranamente lento, mi chiedeva mille volte conferma dei dati, lo spelling del nome cercavo, insomma, ci ha messo cinque minuti buoni a darmi quello che volevo. Facciamo due conti. 12 eurocent alla risposta. 3 eurocent al secondo. 5x60=300 secondix3 centesimi= 900 centesimi. € 9,12 per avere un numero di telefono Per riportare il tutto a un’unità di misura universalmente utilizzata, proviamo a calcolare il costo all’ora dal telefono di casa. Un’ora fa 3600 secondi. 3600x3=10800 centesimi di euro, più 12 di risposta fanno 108,12€ l’ora. Mi sembra un po’ tantino. Tutto da telefono fisso, il cellulare costa parecchio di più. Su internet trovate tutte le tariffe. Per la cronaca il tutto è gestito da una azienda americana che si chiama InfoNXX, che sostiene di essere presente con tale attività “dagli Usa alle Filippine”; sicuramente hanno coglionato già diversa gente in Francia e Inghilterra; dal loro sito (www.892892.it) non è dato sapere però in quali altre parti del mondo questi signori svolgano la loro attività. Telecom ha il suo numero, 892412, (l’892 è stato aggiunto per motivi di standardizzazione dei numeri telefonici a pagamento) che costa qualcosa di meno, ma neanche tantissimo (sto sempre parlando di telefono fisso), per cui neanche a loro va tanta mia simpatia (comunque dicono che i prezzi siano invariati rispetto a quando si chiamava 12 o 412). Se vi serve un numero quindi, collegatevi a www.paginebianche.it, che spendete solo il costo della vostra connessione; oppure divertitevi voi a cercare fra i siti delle associazioni consumatori qualcuno che ci faccia spendere meno per le chiamate da cellulare. Oh, io v’ho avvertito. Se anche voi avete voglia di svegliare un po’ la gente, fate girare la voce. Ma cerchiamo di non farcela buttare tutti in quel posto, soprattutto da due orribili castori gay. |
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Das Leben ist ganz zu kurz, um schlechten Wein zu trinken
J.W. von Goethe