.:Frase del giorno:.

...Michele Novaro incontrò Mameli e insieme scrissero un pezzo tutt'ora in voga...
(Rino Gaetano)

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29 agosto 2005

Speriamo nell'autunno

Con oggi comincia l’autunno. Non in senso astronomico, per quello mancano ancora poche settimane. Per me l’autunno inizia col campionato di calcio, ridotto a una buffonata, giocato sempre più nei tribunali e nelle prefetture piuttosto che sui campi, ma che ancora tiene molta gente, me compreso, davanti ai vari digitali terrestri, analogici satellitari, telefonini e chi più ne vuole più ne ha. Certo che 90° minuto era un’altra cosa: due ore per vedere i gol con quel Bonolis lì, palesemente e dichiaratamente interista, fanno un po’ venire il latte alle ginocchia. La nota positiva è la vittoria della mia “maggica” sul difficile e sabbioso Granillo di R.Calabria, pur col bizzoso e stronzo Cassano in panchina. Ma magari di post sul calcio ne metto più avanti, non volevo parlare di questo. Volevo parlare dell’autunno.

Rientrato nella domus parentis a fine luglio già pregustavo un estate tranquilla a casa, tinozzone, passeggiate coi cani, un po’ di mare, la tesi, le traduzioni, cene e serate con gli amici, ore di tranquillità con Pesca, che era tanto non ci si vedeva. Infatti la prima settimana è andata così. Poi invece l’incidente di Sergio (sta meglio, la gamba si sta piano piano rimettendo a posto, se non altro dal punto di vista delle ossa), la fuga dei cani, con conseguenti 10 giorni di accanite (è proprio il caso di dirlo) ricerche, stress, ansie. Jof non si trova, e ogni volta che sento un temporale in lontananza mi viene da pensare a questa bestia che quando sente i tuoni ha una paura sfottuta e cerca rifugio sotto qualsivoglia riparo. E di temporali, in questa non – estate (che così è stata, anche per il tempo), ce ne sono stati svariati. Anche oggi il Tirreno pubblica la foto di Jof, ma non ha voluto scrivere che siamo addirittura giunti a mettere una taglia (100 €). Credo che più di così non si potesse fare per ritrovarlo, ma la sensazione è brutta lo stesso, come aver perso uno di famiglia.

E l’unica cosa da fare ora è buttarsi a capofitto sulla tesi, aspettare con la porta aperta un guaito familiare vicino al cancello. Ho riscoperto Mozart, l’ho sempre considerato troppo freddo e poco geniale, gli ho sempre preferito Beethoven. Ora mi faccio compagnia con la sinfonia 36 (Linzer) e la 39, e Brina che sonnecchia sul tappetino accanto al letto e vicino alla scrivania.

I cinghiali sono scesi molto in basso, ieri sera me ne sono trovato uno davanti alla macchina mentre tornavo a casa, pesava forse più di 100 kg. Il profumo di sottobosco è più forte e umido, le cicale cantano ancora, ma meno. E stasera all'ora di cenasarà già buio. E' finita un'estate che non c'è mai stata.


Posted by .:[sundaydriver]:. :: 12:55 PM :: 3 Comments:

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23 agosto 2005

Il pic nic sui Monti Pisani

In questa estate che definire sfigata è poco (Sergio, i cani fuggiti e altre amenità del genere), almeno una gustosa e divertente scenetta da raccontare c’è, ed è tutta toscana.
Trasferisco la centrale operativa del soccorso alpino canino su un tavolo fuori in giardino: ho tutto, telefoni, mappe, matite, volantini con le foto di Jof e Brina da distribuire ai passanti. Per chi non lo sa davanti a casa mia passa una strada sterrata che porta, dopo 12 km circa, a una località parecchio frequentata per pic nic, grigliate eccetera, soprattutto di domenica. Infatti era domenica. Pomeriggio inoltrato. Le 6 circa. Esterno giorno, abbiamo detto. Lungo la strada, una ragazza sui trentacinque, né bella né brutta, arranca in discesa. Ai piedi ha delle infradito. Io sto sulla strada a fumare una sigaretta aspettando una telefonata che segnali la presenza degli animali fuggiaschi.

“Scusi, la strada per il paese è questa?”
“Sì, continui a scendere e fra due km è in paese”
“Grazie”.

Si ferma, mi guarda, la guardo, lei vede che io ho visto le infradito (o gli infradito? Gli infraditi? Boh!)

“Senti, c’hai mìa ‘na sigaretta per piacere?”
“Diamine, tieni”.

Le passo una sigaretta, gliel’accendo.

“Hai bisogno d’aiuto? Ma di dove scendi ‘on quelle scarpine lì?”, le chiedo
“Stai bono, vai. O lo sai ‘osa m’è successo?”
“No, cosa?”
“Mi fa: o me la dai o scendi. Ed è ripartito”

Sento che sto per scoppiare a ridere, e penso: a venì giù dal monte con quelle scarpe forse era meglio se gliela davi, ma sto zitto e vado a rispondere al telefono. Lei riprende la sua scomoda passeggiata domenicale. I cani non l’aveva visti, ma per la cronaca oggi uno l’abbiamo ritrovato.

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16 agosto 2005

Pensieri buttati lì...

...del resto non sono in grado di fare molto altro. Ho appena finito la prima stesura della traduzione del racconto che sarà inserito nella mia breve tesi. Il veterinario è venuto a vedere i cani. Ieri ha piovuto e faceva freddo. Sergio sta migliorando - credo. Non si riesce a parlarci, Stefanone che è a Roma lo è andato a trovare e dice che sta uguale a ieri e che un'altro giorno è passato senza che insorgessero complicazioni. Grazie a Stefano di Milano (residente a Milano, piuttosto), che avendo conosciuto anche lui Serghiei fa rimbalzare la notizia sul suo blog.
Quando conosci una persona da vent'anni è difficile saperlo lontano in ospedale. Appena posso andrò a trovarlo a Roma; pur portando avanti la vita quotidiana d'agosto, sono sempre un po' triste, ma fiducioso. Vado a stappare una birra, e brindo alla salute di un centauro della domenica che blocca autostrade e aeroporti...e a tutti quelli, e sono tanti, che in questo momento gli stanno vicini.

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15 agosto 2005

FORZA SERGHIEI, DAJE!!!

La sera del 12 Sergio ha avuto un brutto incidente di moto mentre andava in vacanza. L'hanno portato con l'elicottero all' ospedale, a Roma. Ma sta migliorando. Forse ce n'avrà per un bel po' prima di tornare come prima, ma su questo non c'è dubbio. Tornerà come prima. Tutte le considerazioni sulle motociclette, sul traffico, su altre stronzate, stanno veramente a zero. E' un po' difficile, in questi giorni, mettersi in contatto direttamente con lui, ma lo può fare tramite me o Marco.Sergio, Sergione, Sergino, Serginho, il grasso, l'ex-grasso, l'enorme, il bulldozer, Serghiei Ivanovic', con qualunque di questi nomi lo chiamiate, ricordatevi in queste serate estive di fare almeno un brindisi alla sua. Almeno.
FORZA SERGIO, DAI, TI APSPETTIAMO. SIAMO TUTTI CON TE.

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10 agosto 2005

La bella vita di un condannato all'ergastolo

Vedo per caso sulla prima pagina di Repubblica di oggi una notizia che un po’ mi sconcerta. Il camerata nazista Erich Priebke si trova in vacanza a Cardana di Besozzo (VA), nonostante sia stato condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine nel 1944. Il giudice ha autorizzato il suo trasferimento in terra lombarda per motivi di salute; il bel tedescone può quindi tranquillamente villeggiare nella villa di proprietà di un altro capo della Gestapo, Herman Bikler.
Non più di 20 giorni fa il questore di Roma proibì – e meno male - una manifestazione neofascista che voleva chiedere la grazia per l’ufficiale, uno degli ultimi di quelli che si trinceravano dietro la scusante “eseguivo solo ordini superiori”.
Due considerazioni abbastanza immediate che mi vengono in mente sono queste:
uno, l’eseguire ordini superiori che siano contrari ai principi fondamentali della coscienza umana non solo è da considerarsi un crimine dal punto di vista giuridico e morale, ma anche indice di vigliaccheria. Un vero uomo, un vero militare, specie se insignito di un grado deve rispettare e far rispettare i principi dell’onore e non eseguire ordini che siano in contrasto con le leggi del diritto positivo e le leggi morali dell’individuo;
due, mi spiaccio ancora una volta per le decisioni di un tribunale che valuta superiori i diritti di un individuo come Priebke rispetto alla memoria non solo dei caduti delle Fosse Ardeatine, ma di tutti le vittime del nazifascismo. Fu condannato nel 1996 dal tribunale militare di Roma, e, considerati età e stato di salute di questo tristo figuro, fu confinato in un bell’alloggio in bel quartiere di Roma, e condannato a passarci la vita (no, dico, non è finito in cella con un paio di brutti ceffi, ma in un lussuoso appartamento). Ora gli vengono concesse le vacanze in una bella e tranquilla zona vicino al lago Maggiore. Tutto con varie spese accessorie per trasferirlo, scortarlo, vigilarlo, piantonarlo, assisterlo e quant’altro. E allora se qualcuno si trovasse a passare da quelle parti intoni almeno un “Bella Ciao” o “Fischia il vento” sotto le sue finestre. Saranno passati anche sessant’anni, e stiamo vivendo tempi che producono tanti personaggi forse peggiori di Priebke. Ma non per questo dobbiamo dimenticare o regalare qualcosa a chi si è reso responsabile di crimini come quelli per cui è stato condannato il nazista villeggiante.
Non è antifascismo di maniera, come scrive Mario Cervi, grande giornalista ormai un po’ intrombonito; volere Priebke agli arresti non è “conformismo antifascista e resistenziale con cui il Paese che aveva osannato il Duce s'affannava e s'affanna a rifarsi una verginità”, come scrive su Il Giornale di oggi. In un paese dove avere un po’ di giustizia è un evento assai raro, svendere anche quel poco di giustizia acquisita mi sembra profondamente immorale. L’articolo del Cervi si conclude così: “Priebke, ufficiale nazista, fu il prodotto nefasto d’un regime che fanatizzava i giovani e poteva trasformarli in volonterosi strumenti di morte. Ma quel regime è finito nel 1945, insieme al fascismo. Si osa finalmente discutere degli orrori che in guerra possono accadere sia per opera dei vinti sia per opera dei vincitori. Nessuno, sia chiaro, mette in dubbio le responsabilità del nazismo per la seconda guerra mondiale, e le sue atrocità spaventose. Qui si discute di un vegliardo individuato non dalla polizia ma dalla televisione e condannato a rate, nonché a furor di folla. Aveva ragione Montanelli. Priebke non conta, conta invece la dignità d’un Paese i cui eccessi di zelo sono tipici di chi ha la coda di paglia.”
Inutile aggiungere che la coda di paglia io non la sento; e non credo fino in fondo che il nazismo sia morto, visto che solo poche settimane fa c’erano persone pronte a manifestare per la grazia (la Grazia???) all’arzillo vecchietto. In quanto agli eccessi di zelo…beh, sono stati zelanti ad accorgersi che a Roma fa caldo e a Cardana di Besozzo un po’ meno, e a far cambiare aria al povero Erich, che di guardare piazza Navona dalle finestre del suo appartamento si era sicuramente stancato, e preferendo riposarsi gli occhi con le verdi colline che sicuramente gli ricordano, se non la natìa Deutschland, almeno la verde Bariloche dove l’abbiamo colpevolmente lasciato nascosto per tanti anni.

Posted by .:[sundaydriver]:. :: 5:05 PM :: 0 Comments:

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05 agosto 2005

Buon viaggio a tutti

Tanta gente sta partendo per le vacanze, per qualche viaggio, per andare a trovare qualcuno. I motivi che ci spingono a viaggiare sono molti e vari, e allora mi viene in mente la poesia che vi incollo sotto. E' di Kostantin Kavafis, greco, e parla di viaggi. E' soprattutto un augurio di buona strada che faccio a tutti, visto che io non mi muovo da casa.

(per chi si diletta di queste cose sotto c'è la versione originale in greco moderno)

Itaca


Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto e squisita
è l'emozione che ti tocca il cuore e il corpo.
Né Lestrigoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Recati in molte città dell'Egitto.
a imparare, imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell'approdo
ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'itaca


Ιθάκη

Σα βγεις στον πηγαιμό για την Ιθάκη,
να εύχεσαι νάναι μακρύς ο δρόμος,
γεμάτος περιπέτειες, γεμάτος γνώσεις.
Τους Λαιστρυγόνας και τους Κύκλωπας,
τον θυμωμένο Ποσειδώνα μη φοβάσαι,
τέτοια στον δρόμο σου ποτέ σου δεν θα βρείς,
αν μέν' η σκέψις σου υψηλή, αν εκλεκτή
συγκίνησις το πνεύμα και το σώμα σου αγγίζει.
Τους Λαιστρυγόνας και τους Κύκλωπας,
τον άγριο Ποσειδώνα δεν θα συναντήσεις,
αν δεν τους κουβανείς μες στην ψυχή σου,
αν η ψυχή σου δεν τους στήνει εμπρός σου.

Να εύχεσαι νάναι μακρύς ο δρόμος.
Πολλά τα καλοκαιρινά πρωϊά να είναι
που με τι ευχαρίστησι, με τι χαρά
θα μπαίνεις σε λιμένας πρωτοειδωμένους·
να σταματήσεις σ' εμπορεία Φοινικικά,
και τες καλές πραγμάτειες ν' αποκτήσεις,
σεντέφια και κοράλλια, κεχριμπάρια κ' έβενους,
και ηδονικά μυρωδικά κάθε λογής,
όσο μπορείς πιο άφθονα ηδονικά μυρωδικά·
σε πόλεις Αιγυπτιακές πολλές να πας,
να μάθεις και να μάθεις απ' τους σπουδασμένους.

Πάντα στον νου σου νάχεις την Ιθάκη.
Το φθάσιμον εκεί είν' ο προορισμός σου.
Αλλά μη βιάζεις το ταξίδι διόλου.
Καλλίτερα χρόνια πολλά να διαρκέσει·
και γέρος πια ν' αράξεις στο νησί,
πλούσιος με όσα κέρδισες στον δρόμο,
μη προσδοκώντας πλούτη να σε δώσει η Ιθάκη.

Η Ιθάκη σ' έδωσε το ωραίο ταξίδι.
Χωρίς αυτήν δεν θάβγαινες στον δρόμο.
Αλλο δεν έχει να σε δώσει πια.

Κι αν πτωχική την βρεις, η Ιθάκη δεν σε γέλασε.
Ετσι σοφός που έγινες, με τόση πείρα,
ήδη θα το κατάλαβες η Ιθάκες τι σημαίνουν.

Posted by .:[sundaydriver]:. :: 7:50 PM :: 0 Comments:

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02 agosto 2005

Commenti e problemi tecnici

Grazie, intanto, a tutti quelli che sono venuti a leggere questo blog. Alcuni hanno lamentato dei problemi a lasciare i loro commenti, altri nella visualizzazione delle pagine; in teoria con Internet Explorer e Mozilla non ci sono problemi, ho provato a ricontrollare tutti i settings, ma non mi sembra che ci sia niente fuori posto.
Per la problematica dei commenti:
1. I visitatori di questo blog possono commentare indipendentemente dal fatto che siano membri di Blogger (i gestori di tutto l'ambaradan) o meno.
2. Si sceglie il post (pezzo) da commentare (anche dagli archivi mensili che sono sulla barra di destra)
3. Si clicca su comments (il piccolo link in fondo al post); un'altra finestra si apre
4. In quella finestra compare il nome del blog sul quale state postando (sunday driver), il titolo del post che state commentando e sulla destra lo spazio dove scrivere ciò che volete.
5. Una volta scritto ciò che vi pare, dovete scegliere se inviarlo come membri di blogger (in tal caso vi verranno chieste username e password), come others (in quel caso avrete come campi opzionali il vostro nome e il vostro sito web, che compariranno come vostra firma alla fine del commento), oppure come anonymous. Magari cercate di non utilizzare quest'ultima opzione, a meno che proprio non sentiate la necessità di mandarmi a quel paese.
6. Cliccate su login and publish o un bottone analogo corrispondente che compare sotto il vostro testo; tale bottone è di colore blu - cosa ci sia scritto sopra esattamente non me lo ricordo, anzi, credo che cambi a seconda se si sta commentando come blogger, other o anonimo; il risultato è comunque sempre lo stesso: il commento viene accodato al post e diventa leggibile da tutti i visitatori del sito.

Ad ogni modo non è escluso che a breve il blog venga spostato su altro provider, per ragioni tecniche, di semplicità di utilizzo e altre cose.

Sperando di aver chiarito qualche dubbio, vi saluto tutti. Per ulteriori dubbi scrivetemi alla consueta email o lasciate un commento a questo post.

Posted by .:[sundaydriver]:. :: 10:11 PM :: 0 Comments:

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01 agosto 2005

Buon mese d'agosto a tutti

E per allietare con profumi indescrivibili - vista anche la tarda ora notturna che non mi fa voglia di sforzarmi a pensare a qualcosa d'intelligente da scrivere... ecco in esclusiva una delle più belle pagine della letteratura italiana A.D. 2005, scritta da un intellettuale fra i più in voga e fra i più capaci - a suo dire - di fare meglio qualsiasi cosa che riguardi la pagina scritta.
Da La misteriosa fiamma della regina Loana, di Umberto Eco, ed. Mondolibri su licenza RCS, (c), 2004, pp. 87 - 89: in tondo virgolettato metto le citazioni, mentre i corsivi sono miei

"Mi sono accovacciato, nel gran silenzio meridiano, rotto solo da alcune voci d'uccelli e dal frinire delle cicale e ho defecato [...] Gli esseri umani amano il profumo dei propri escrementi ma non l'odore di quelli altrui. In fondo sono parte del nostro corpo."

(ah, che profondità di pensiero...che testa che ha quest'uomo!)

"Stavo provando una soddisfazione antica. Il movimento calmo dello sfintere, tra tutto quel verde, mi richiamava confuse esperienze precedenti"

(per chi non ha avuto la fortuna di leggere il libro, l'io narrante è quello di un personaggio smemorato che - guarda caso - ricorda poco più che una serie di citazioni da vari autori e niente o quasi del proprio passato. Guarda caso questo personaggio traffica in libri antichi e viene dal Piemonte - giusto per non rinunziare mai all'autoreferenzialità)

"O è un istinto della specie" (sì, Umberto, lo è) "[...] Forse stavo semplicemente godendo di un un piacere già provato dall'uomo di Neandertal" (naah, quelli so' scomparsi perchè je so' scoppiate le interiora...) "Lui (lo stitico preistorico) doveva avere meno memoria di me, non sapeva neppure chi fosse Napoleone" (chissà come mai...)

Qui si supera...

"Mi sono rialzato e ho guardato le mie feci. Una bella architettura a chiocciola, ancora fumante. Borromini."
(nell'immagine la soddisfatta espressione di Borromini entusiasta per essere stato citato dal grande scrittore ed essere le sue opere accostate nientepopodimeno che alle auliche feci del noto semiologo italiano)


Insomma, per Eco la merda di Eco è opera d'arte, e che opera d'arte ... addirittura Borromini!

E, per concludere, un pezzo che vale da solo il prezzo del libro, e che mi ha fatto rimpiangere gli innumerevoli sforzi da me profusi nella lettura della "Recherche" di Proust.

" La cacca non era ancora il mio infuso di tiglio - e avrei voluto ben vedere, come potevo prendere di condurre la mia recherche con lo sfintere?"

(oddio, di gente che conduche recherches con lo sfintere ce ne sono parecchie, non certamente l'Altissimo Professor Eco, non voglio dire questo: certo lo sfintere è un canale molto utilizzato per raggiungere successi nel campo della ricerca, ma ciò vale soprattutto per i più giovani).

Le considerazioni fatele voi; il libro ha avuto un enorme successo di vendite, come tutti i libri di quello scrittore, che nel suo campo è figura d'indiscussa e indiscutibile autorità. Certo avrei preferito leggere qualcosa di più interessante che la descrizione autoreferenziale dei prodotti del suo intestino, magari qualche altro illuminante saggio in cui ci spiega quanto sia veramente bravo e capace.
Ad maiora.

Posted by .:[sundaydriver]:. :: 2:28 AM :: 0 Comments:

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