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.:[sunday driver]:.onde concentriche di idee che si propagano con impulsi elettrici...discussioni a distanza...guidando piano per godersi il paesaggio...lasciando che da dietro suonino i clacson 30 aprile 2006I magnifici 80A chi ha messo su questo sito, ogni onore e gloria et beneditione, come anche a chi ne ha dato diffusione. Delle perle così non possono rimanere nascoste, e io non riesco a trattenermi dal metterne qua una. Buon Primo Maggio a tutti. ![]() ![]() 26 aprile 2006ma che liberazione...Mi aspettavo una Liberazione diversa; speravo che il 25 aprile, quest’anno, fosse una festa che riunisse la parte civile e democratica del paese, e che questa parte fosse una maggior parte, e che ciò apparisse anche dal risultato elettorale di un paio di settimane fa. Ma le cose sono andate diversamente. La parte civile e democratica di questo paese non esiste. Una maggioranza risicatissima darà vita a un governicchio impallato dalle scadenze istituzionali prima, dai mondiali di calcio poi, dalla guerra per le poltrone da subito. Che tristezza. Ma che tristezza vedere, il 25 aprile, bruciare la bandiera con la stella di David. Che non rappresenta solo lo stato d’Israele, ma anche tutti coloro che sono morti o sono stati deportati nei campi di concentramento, come il padre della Moratti, che i fischi di certi imbecilli non se li meritava. Oddio, pover’omo, non si merita nemmeno di avere una figliola così, probabilmente, o forse sì, io non lo conosco: certo è che il 25 aprile del 45 l’Italia si è liberata dal nazifascismo, che era male ben peggiore dell’ultimo governo circense del nano lombardo. Per fischiare la Moratti ci saranno altre sedi: tanto qualche comizio lo dovrà fare, visto che si è candidata a fae il sindaco di Milano. E dov’ erano quelli che urlavano “fuori dal corteo i fascisti” mentre arabi islamici e imbecilli dell'estrema sinistra - loro amici - strumentalizzavano la festa della nostra resistenza a uno dei regimi più sanguinari della storia bruciando una bandiera d’Israele? Se almeno loro avessero avuto il buon senso di “mandar fuori i fascisti dal corteo”, o se almeno loro non si fossero presentati, forse ci saremmo dimostrati un po’ più civili e democratici. Tutto questo il 25 aprile che doveva essere la festa di chi sperava in un'Italia migliore dopo cinque anni del peggior governoi della storia recente. Forse sono io a testa in giù. O forse c’è un pezzo di mondo a rovescio. Ma tutto ciò mi mette addosso tristezza e inquietudine. ![]() ![]() 06 aprile 2006Il premier alle olimpiadiSe, metti caso, perdesse le elezioni e non avesse più voglia di fare l’imprenditore a tempo pieno; e se, metti caso, il CIO inserisse una nuova disciplina per le prossime olimpiadi detta “mirror climbing”, o, italicamente, arrampicata sugli specchi, beh…la nostra nazionale, con lui, potrebbe senz’altro puntare all’oro. È in possesso di una più che collaudata tecnica: l’attacco della scivolosa parete avviene in due varianti: “scherzavo”, “se non capite l’ironia…”. Al secondo passaggio, già un po’ lontano da terra, quando la tensione si fa più alta e lo sforzo maggiore, vince l’ostacolo con “come al solito hanno voluto travisare le mie parole” o “la stampa, che è tutta di sinistra, è palesemente schierata contro il presidente del consiglio. Quest’ultima variante, più lunga, comprende anche uno sdoppiamento della personalità: comincia ad attribuire le proprie azioni a un’altra persona, alla quale si rivolge in terza persona. Ma si sa, ogni atleta ha i suoi modi per concentrarsi. Goodaid: “Silvio, guarda che con la storia dei coglioni ha cominciato l’Unità” Mr. B: “Cioè che hanno scritto, che chi vota per noi è un coglione?” Goodaid: “No, ma all’interno della stessa pagina c’erano le parole italiani, Berlusconi e coglioni” Mr. B: “Dammene una copia. Vado subito a dire in televisione che secondo l’Unità tutti gl’italiani sono dei coglioni” In realtà il pezzo dell’Unità è veramente satirico nei confronti di tutti gl’italiani, anzi, a rigor di termini esclude proprio gli elettori di FI. E quindi, giunto all’apice dello specchio, madido per lo sforzo, credendosi la reincarnazione di Pio IX, tuonò il suo non expedit: “Chi è credente non voti l’Unione. Vogliono imbavagliare i vescovi”. Chè, si sa, chi ama la mamma vota la fiamma. E via così, per un paese moderno, laico, per un nuovo miracolo italiano. ![]() ![]() 05 aprile 2006Chi sono i coglioni?M’ero ripromesso di non scrivere più nulla di politica fino a dopo i risultati delle elezioni, ma sono costretto a disattendere la mia parola: da toscano non sono abituato a farmi dare del coglione e non rispondere. La frase del quasi ex premier mi ha fatto molto riflettere. Ho cercato di analizzarla in maniera un po’ più approfondita, senza infierire subito sui neurodeliri di un politico che vede la sconfitta bussargli al cancello. E allora mi son detto: forse ha ragione. Vediamo un po’: partiamo dal presupposto che nessuno sia così coglione da votare contro il proprio interesse, e sussistendo interessi diversi per ciascun votante, il confronto politico si possa definire leale, e vincerà il migliore, cioè colui che saprà garantire la tutela degli interessi del 50% più uno degli italiani. Ergo il nano di Arcore sarebbe un paladino della democrazia, che vuole il bene del paese e della sua gente, che bada agli interessi (intesi nella loro globalità) degl’italiani anche a scapito dei suoi. Purtroppo questa specie di sillogismo non regge alla prova empirica. Insulti ne arrivano da tutte le parti. Ma finora s’erano sempre offesi tra di loro, cosa che succede da quando esiste la politica e in tutte le parti del mondo. E sostanzialmente non me ne frega nulla se x da dello stronzo a y o a irride i costumi sessuali di b o della di lui/lei mamma. Da un punto di vista più "filosofico" questa uscita è un'ulteriore dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della visione politica di Mr. B.: che il suo unico “interesse” è quello economico, il denaro. Egli non ammette che la gente possa avere altre motivazioni (una volta si chiamavano ideologie, ideali, convinzioni ecc..) politiche o morali che indirizzano la loro matita su questo o quel simbolo nella cabina elettorale. O meglio, è convinto che siano soltanto pochi coglioni, giacchè la morale gli è estranea e la politica gli è un mezzo per raggiungere i propri fini. Io credo proprio che si sbagli: il mio interesse non è il suo. Non votando per lui non voterò contro il mio interesse, quindi, secondo il suo metro, non sarò un coglione. Secondo il mio lui sì. ![]() ![]() |
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Das Leben ist ganz zu kurz, um schlechten Wein zu trinken
J.W. von Goethe